da Prof. Livio Gallottini | Set 1, 2023 | Approfondimenti
I bambini molto piccono non sono necessariamente disabili ma il filo rosso che li lega ai pazienti disabili è il fatto di essere totalmente “
non collaboranti” per questo devono essere curati in modalità di “non di routine”.
I bambini molto piccoli con problemi ai denti possono essere curati in anestesia totale?
Questa è una delle domande più frequenti che vengono fatte al nostro servizio di assistenza on-line e su WhatsApp. Molte mamme e molti papà ci contattano con questo grande punto interrogativo e anche qualche timore.
Alla domanda se è possibile curare i denti in anestesia totale possiamo rispondere: si!
A partire da che età quale età possiamo curare i denti in anestesia totale?
Come regola di massima già a partire dai 2-3 anni, tuttavia in questo caso è importante il peso del bambino.
L’odontoiatra farà una valutazione dei problemi ai denti e l’anestesista (dopo un accurato colloquio con i genitori) stabilità se è possibile curare il bambino in anestesia generale.
Dove possono essere curati i denti dei bambini molto piccoli?
Per quanto riguarda le cure dentali in anestesia generale i bambini così piccoli posson essere curati in strutture ospedaliere sia pubbliche sia private.
A Roma ci sono i seguenti ospedali pubblici:
- Policlinico Umberto I (Ospedale George Eastman)
- Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
- Policlinico Agostino Gemelli
Generalmente, per queste strutture pubbliche ci sono lunghe liste di attesa per essere operati.
Purtroppo a Roma non ci sono strutture ospedaliere private disponibili per i bambini molto piccoli.
La nostra Équipe di alta specialità opera in regime privato a Milano presso la Casa di Cura La Madonnina.
Contattaci su WhatsApp!
Le cure dentali in anestesia totale possono essere erogate in uno studio dentistico?
Assolutamente no!
Lo studio dentistico:
- non è autorizzato a far operare al suo interno l’Anestesista
- non è autorizzato ad acquistare e ad usare i farmaci anestetici in fascia ospedaliera (fascia H)
- non possiede i requisiti di sicurezza per eseguire né la sedazione endovenosa profonda in ventilazione spontanea né l’anestesia generale
- non può prevedere né un eventuale ricovero in one day surgery né un eventuale ricovero ordinario qualora fossero necessari
Perché può essere necessaria l’anestesia totale per i bambini molto piccoli?
I bambini molto piccoli (al di sotto dei 6 anni di età) possono essere operati in anestesia totale perché il più delle volte sono pazienti “totalmente non collaboranti” per via della loro piccola età.
Non sono in grado di comprendere perché devono essere sottoposti all’anestesia locale con la siringa con un ago e all’uso del trapano dentale e non interagiscono correttamente con il dentista che li sta curando.
Possono essere bambini sia sani sia affetti da patologie (come ad esempio l’autismo: https://www.liviogallottini.com/special-care-dentistry/autismo-e-cure-dentali-la-soluzione-idonea-per-i-pazienti-autistici/).
Indipendentemente che siano sani o portatori di patologie e disabilità il fattore discriminante è il loro grado di collaborazione.
L’anestesia totale è pericolosa?
L’anestesia generale nei bambini tra i 3 e i 13 anni utilizzata per terapie odontoiatriche è una procedura sicura: nel 2018 Campbell insieme ai suoi collaboratori in uno studio dell’Università di Richmond in Virginia (USA) su 351 piccoli pazienti operati (13% al di sotto dei 3 anni di età) ha riportato solo l’1,1% di complicazioni perioperatorie.
In tutti i casi in cui si debba curare i denti in anestesia totale sono fondamentali gli accertamenti della preospedalizzazione (di base: la visita cardiologica con l’E.C.G. e le analisi del sangue) e la visita preoperatoria con l’Anestesista.
Il bambino viene intubato?
Il piccolo paziente può essere sottoposto a discrezione dell’Anestesista a sedazione endovenosa profonda in ventilazione spontanea oppure ad anestesia generale con intubazione naso endotracheale in ventilazione assistita in tutta sicurezza.
Lo spiega con dovizia di dettagli l’anestesista dott. Augusto Amato nel suo sito web: https://www.augustoamato.it/servizi/
Perché i bambini possono avere il bisogno di essere sottoposti alle cure dentistiche?
I bambini con meno di 6 anni possiedono solo i denti da latte, che sono in totale 20. I denti da latte iniziano a compari re a meno di 1 anno, finiscono di erompere a 3 anni, iniziano a cadere a partire dai 6 anni e finiscono di essere sostituiti dai denti definitivi a 12 anni!
I denti da latte possono essere affetti da carie dentali multiple (sindrome da biberon) e da una sindrome che provoca la distruzione dentale (MIH – Molar and Incisor Hypomineralization).
Le carie dentali possono causare necrosi del dente, infezioni, ascessi dentali ripetuti, infiammazioni con dolore, gonfiore, febbre e fastidio, che necessitano dell’assunzione continua degli antibiotici e degli antidolorifici.
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Quali terapie dentistiche possono essere eseguite?
Si possono eseguire:
- estrazioni
- otturazioni
- pulizia dei denti
- fluoroprofilassi topica
- sigillature
I denti da latte gravemente compromessi vengono sempre estratti, mentre nel caso dei denti definitivi anche se fortemente distrutti si cercherà sempre il recupero con una terapia ricostruttiva evitando l’estrazione.
Spesso i pazienti totalmente non collaboranti non permettono né la visita né tantomeno di eseguire radiografie. La diagnosi ed il piano di trattamento saranno quindi eseguiti solamente intraoperatoriamente durante l’intervento nel sonno.
L’anestesia totale permette di avere un grande vantaggio, cioè quello eseguire terapie multiple in un solo appuntamento. Nello studio suddetto di Campbell la durata media di un intervento operatorio è stata di 1,7 ore e nel 48% dei casi sono stati curati da 10 a 18 denti! La nostra statistica è molto simile!
Il dolore postoperatorio è assente. Non c’è sanguinamento perché vengono applicati punti di sutura riassorbibili, che cadranno da soli in 45/60 giorni dopo l’intervento.
Il trattamento multiplo in una sola seduta che io eseguo in anestesia totale lo chiamo “riabilitazione dentale globale”.
Il bambino deve essere ricoverato?
Si. Può essere ricoverato per un giorno in:
- day surgery
- one day surgery
- ricovero ordinario
Dove si può essere visitati ed operati?
La mia Équipe di alta specializzazione esegue prestazioni di odontoiatria chirurgica in pazienti in età pediatrica anche al di sotto dei 6 anni di età in regime esclusivamente privato in sala operatoria in ambiente ospedaliero a Milano presso la Casa di Cura La Madonnina.
La prima visita odontoiatrica specialistica privata può essere eseguita in presenza sia a Roma presso il mio ambulatorio odontoiatrico sia a Milano presso la stessa Casa di Cura.
Alternativamente è possibile usufruire di una consulenza online privata con un consulto odontoiatrico prenotato qui:
Vuoi avere maggiori informazioni? Richiedi un primo contatto compilando il modulo di contatto qui sotto oppure contattaci tramite WhatsApp.
da Prof. Livio Gallottini | Ago 25, 2023 | Approfondimenti
Quando si parla di odontoiatria, le persone affette da epilessia possono richiedere cure speciali per garantire il trattamento dentale in modo sicuro ed efficace. L’odontoiatria speciale, detta anche odontoiatria per pazienti speciali, si occupa di fornire cure dentali a persone con esigenze mediche o fisiche particolari, compresi i pazienti epilettici.
Facciamo alcune considerazioni importanti da tenere a mente quando si tratta di cure dentali per pazienti epilettici:
È essenziale raccogliere una dettagliata storia medica del paziente epilettico, compresi i farmaci attuali, i trattamenti precedenti e gli episodi di convulsioni. Queste informazioni aiutano l’odontoiatra a comprendere meglio la situazione del paziente e a pianificare il trattamento di conseguenza.
- Collaborazione con il medico curante
L’odontoiatra dovrebbe lavorare a stretto contatto con il medico curante del paziente epilettico per garantire una gestione adeguata dell’epilessia durante il trattamento dentale. Questa collaborazione può includere la regolazione dei farmaci antiepilettici prima e dopo il trattamento o la prescrizione di farmaci aggiuntivi per prevenire le convulsioni durante il trattamento.
L’ansia può scatenare o peggiorare le convulsioni nei pazienti epilettici. Pertanto, è importante creare un ambiente rilassante in studio dentistico e utilizzare tecniche di gestione dell’ansia, come la sedazione cosciente o l’uso di farmaci ansiolitici, se necessario. Ciò contribuirà a ridurre il rischio di convulsioni durante il trattamento.
Durante il trattamento dentale, il paziente epilettico dovrebbe essere monitorato attentamente per rilevare eventuali segni di convulsioni imminenti. Il personale odontoiatrico dovrebbe essere addestrato per gestire prontamente eventuali emergenze convulsive e avere accesso a dispositivi di emergenza, come il diazepam intranasale, se necessario.
- Pianificazione del trattamento
Alcuni pazienti epilettici potrebbero richiedere una pianificazione del trattamento diversa, ad esempio suddividendo le sedute in sessioni più brevi per ridurre lo stress o evitando procedure che potrebbero innescare le convulsioni. È importante adattare il piano di trattamento alle esigenze specifiche di ogni paziente.
Considerata la complessità di questo quadro generale capiamo bene come sia fondamentale che l’odontoiatra venga adeguatamente addestrato nella pratica dell’odontoiatria speciale e nella gestione dei pazienti epilettici.
Questo tipo di approccio personalizzato garantisce che le cure dentali siano fornite in modo sicuro e confortevole per i pazienti affetti da epilessia.
Quali possono essere i rischi di cure dentali per un paziente epilettico?
I pazienti epilettici possono essere soggetti a rischi specifici durante le cure dentali a causa della loro condizione. Ecco alcuni dei potenziali rischi da considerare:
Convulsioni durante il trattamento
Le convulsioni sono il rischio principale per i pazienti epilettici durante le cure dentali. Lo stress, l’ansia o altri fattori legati al trattamento possono scatenare le convulsioni. È importante che il personale odontoiatrico sia preparato per gestire prontamente un’eventuale crisi convulsiva e che disponga di dispositivi di emergenza, come il diazepam intranasale o il materiale per la gestione delle vie aeree, se necessario.
Interazione farmacologica
I pazienti epilettici possono essere in terapia farmacologica per controllare le loro convulsioni. Alcuni farmaci antiepilettici possono interagire con i farmaci utilizzati in odontoiatria, come anestetici locali o sedativi. È importante che l’odontoiatra sia consapevole dei farmaci che il paziente sta assumendo e verifichi se vi sono potenziali interazioni prima di somministrare qualsiasi farmaco.
Effetti collaterali dei farmaci antiepilettici
Alcuni farmaci antiepilettici possono causare effetti collaterali come la sedazione, la sonnolenza o la riduzione dei riflessi. Questi effetti possono influire sulla capacità del paziente di rispondere in modo adeguato durante il trattamento dentale, aumentando il rischio di incidenti o complicazioni. L’odontoiatra dovrebbe essere a conoscenza di tali effetti collaterali e prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza del paziente.
Difficoltà di controllo delle vie aeree
In alcuni casi, le convulsioni possono comportare la perdita di coscienza o una compromissione delle vie aeree del paziente. Questo può rendere difficile la gestione delle vie aeree durante le cure dentali, specialmente durante la sedazione o in caso di emergenza. Il personale odontoiatrico deve essere adeguatamente addestrato per affrontare situazioni di emergenza e gestire in modo appropriato le vie aeree dei pazienti epilettici.
Stress e ansia
Lo stress e l’ansia possono contribuire all’insorgenza di convulsioni nei pazienti epilettici. Le cure dentali possono essere fonte di ansia per molte persone, compresi i pazienti con epilessia. È importante adottare misure per ridurre lo stress, come la creazione di un ambiente rilassante, l’utilizzo di tecniche di gestione dell’ansia o la somministrazione di farmaci ansiolitici, se necessario.
È fondamentale che l’odontoiatra sia consapevole di questi rischi e adotti le precauzioni necessarie per garantire una cura sicura ed efficace per i pazienti epilettici. Una comunicazione aperta tra l’odontoiatra, il medico curante del paziente e il paziente stesso è essenziale per valutare i rischi individuali e sviluppare un piano di trattamento appropriato.
La soluzione per ricevere le cure dentali con un maggior grado di sicurezza arriva dalle tecniche di sedazione….
Nell’odontoiatria moderna l’utilizzo di tecniche di sedazione può essere una soluzione per garantire un maggior grado di sicurezza durante le cure dentali per i pazienti epilettici. La sedazione può aiutare a ridurre l’ansia, a migliorare la collaborazione del paziente e a minimizzare il rischio di convulsioni durante il trattamento. Tuttavia, è importante valutare attentamente l’idoneità del paziente alla sedazione e adottare le precauzioni necessarie.
Ci sono diverse opzioni di sedazione disponibili a seconda delle esigenze del paziente e della complessità del trattamento. Ecco alcune delle tecniche di sedazione comuni utilizzate in odontoiatria:
- Sedazione cosciente: La sedazione cosciente coinvolge l’uso di farmaci ansiolitici o sedativi per indurre uno stato di rilassamento e calma nel paziente. Questo tipo di sedazione permette al paziente di rimanere cosciente e cooperativo durante il trattamento. È utile per ridurre l’ansia e facilitare il processo senza richiedere la completa perdita di coscienza.
- Sedazione endovenosa profonda: La sedazione endovenosa coinvolge l’uso di farmaci somministrati direttamente nella vena del paziente per indurre uno stato di sedazione più profondo. L’ anestesista somministra il farmaco e monitora attentamente il paziente durante tutto il trattamento.
- Anestesia generale: In alcuni casi complessi o quando il paziente non è in grado di collaborare in modo adeguato, può essere necessaria l’anestesia generale. Questa tecnica comporta l’induzione di uno stato di incoscienza attraverso l’uso di farmaci anestetici. Durante l’anestesia generale, il paziente è completamente addormentato e monitorato attentamente dall’ anestesista.
Prima di utilizzare qualsiasi forma di sedazione, è importante che odontoiatra e anestesista facciano una valutazione completa del paziente, prendendo in considerazione la sua storia medica, i farmaci in uso e le specifiche esigenze dentali. È essenziale che l’odontoiatra sia addestrato e abbia l’esperienza necessaria per somministrare la sedazione in modo sicuro e gestire eventuali complicazioni che potrebbero verificarsi durante il trattamento.
È importante discutere a fondo con il proprio dentista o con uno specialista dell’odontoiatria speciale le opzioni di sedazione disponibili, i benefici, i rischi e le alternative per trovare la soluzione più adatta alle esigenze individuali del paziente epilettico.
da Prof. Livio Gallottini | Lug 3, 2023 | Approfondimenti
Un paziente fragile può chiedere al dentista la sedazione endovenosa per le cure odontoiatriche?
Prima di tutto chiariamo cosa si intende per pazienti fragili. Definisco paziente fragile (o vulnerabile) chi è affetto da cardiopatia, allergie o altre patologie croniche.
Nella mia esperienza professionale ho dovuto eseguire spesso trattamenti odontoiatrici a pazienti affetti, oltre che dalle varie disabilità, anche da varie altre patologie, fra cui cardiopatia con pregresso infarto del miocardio, stent coronarici, bypass coronarici, protesi valvolari cardiache, in terapia con farmaci anticoagulanti e farmaci antiaggreganti, sindrome di Brugada e sindrome del QT breve (tra le cause principali di morte cardiaca improvvisa) o ancora:
- pregresso TIA o ictus cerebrale
- malattie del sangue (coagulopatie congenite, ecc.)
- malattie oncologiche, in terapia con farmaci della famiglia dei bifosfonati
- allergie a anestetici e farmaci
- sindrome metabolica, diabete mellito e altre malattie endocrine
- malattie neurodegenerative
- pazienti portatori di PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea)
Come si comporta il dentista con questi pazienti?
Chiedo al paziente di fornirmi un elenco completo dei farmaci e relativi dosaggi che assume per le sue patologie, in modo che possa decidere il trattamento più adeguato e i farmaci appropriati da utilizzare per le cure odontoiatriche.
Problemi dentali collegati a patologie
Dobbiamo anche considerare che alcune patologie hanno una relazione con i problemi dentali e possono influire con i trattamenti odontoiatrici. Questo richiede al dentista un approccio differente per eseguire le cure dentistiche ai pazienti con simili fragilità:
- Anemia: bassi livelli di ferro e di globuli rossi nel sangue colpiscono le gengive.
- Diabete: gli alti livelli di glucosio nella saliva entrano in contatto con lo smalto dei denti e i batteri che si nutrono di glucosio possono provocare la carie.
- Disturbi alimentari: se si assumono insufficienti calorie e sostanze nutritive, questo si ripercuote sulla salute dei denti. La mancanza di minerali importanti, come il calcio, può indebolire i denti.
- Malattie cardiovascolari: l’infiammazione sistemica causata dalla malattia parodontale può provocare malattie cardiache o peggiorarle. Secondo alcuni ricercatori le malattie cardiovascolari possono predisporre un paziente alle malattie gengivali. Per esempio, un paziente a rischio di endocardite (una grave infezione batterica del cuore) necessita di antibiotici prima di ricevere alcuni trattamenti odontoiatrici per ridurre al minimo la possibilità di infezione.
- Ipertiroidismo: crea un’elevata sensibilità a farmaci antidolorifici (come l’epinefrina), usati normalmente per le comuni procedure dentistiche.
Il paziente fragile e le problematiche nelle cure dentali
I pazienti fragili hanno in comune alcune caratteristiche:
- malattie croniche complesse
- presenza di comorbilità
- instabilità clinica
- terapia polifarmacologica
- ridotta autosufficienza
- equilibrio psicologico precario
- aumentato rischio clinico durante un intervento odontoiatrico
- problematiche sociali e familiari
- difficoltà di accesso alle strutture sanitarie (è necessario il trasporto con autovettura per disabili per la sedia a rotelle o in autoambulanza)
- impossibilità a eseguire radiografie dentali e porre una corretta diagnosi
È chiaro, quindi, che situazioni come quelle appena elencate richiedano sia specialisti in grado di offrire adeguate cure dentali a simili pazienti sia strutture sanitarie che possano accoglierli.
Per questi pazienti sono soprattutto fondamentali:
- l’anamnesi patologica (prossima e remota) e farmacologica;
- la visione di tutta la documentazione clinica pregressa (cartelle cliniche, esami del sangue e radiografici, ecc.);
- l’eventuale contatto con il medico di medicina generale e con gli specialisti che li curano.
Inquadrare la salute dentale del paziente fragile
Dopo aver inquadrato clinicamente a livello sistemico il paziente fragile, il dentista deve poi inquadrarlo dal punto di vista odontoiatrico:
- Stabilire le priorità: quali sono i problemi dentali più gravi da risolvere?
- Scegliere trattamenti minimamente invasivi e meno impattanti sulla salute generale.
- Programmare, se necessario, le estrazioni dentali.
- Mettere eventualmente in sicurezza i denti residui.
- Valutare e pianificare eventuali impianti e protesi dentali.
Nella maggior parte dei casi bisognerà modificare la terapia farmacologica già in atto, in accordo con i medici curanti, con una terapia sostitutiva, integrativa oppure con una profilassi farmacologica specifica perioperatoria.
Il paziente fragile e il dentista: come eseguire le cure dentali?
Questi pazienti devono quindi ricevere un approccio speciale per le cure odontoiatriche. Per garantire loro una maggiore protezione, sicurezza e tutela il dentista potrebbe eseguire le cure dentali in un solo intervento in sedazione endovenosa profonda in respiro spontaneo in ambiente ospedaliero.
La sedazione eseguita dall’anestesista permette un monitoraggio continuo e costante delle funzioni vitali durante tutto l’intervento in massima sicurezza per il paziente.
Questi pazienti fragili sono classificati, dal punto di vista del rischio anestesiologico, “ASA 3” (ASA: American Society of Anesthesiologists). I livelli ASA sono 4 e il livello 3 comprende i “pazienti con malattia grave con modica limitazione”.
Sono pazienti che devono essere obbligatoriamente curati in un ospedale pubblico o in una clinica privata con almeno una notte di degenza ordinaria per il controllo medico postoperatorio.
Questo tipo di procedura, anche se riguarda le cure odontoiatriche, richiede per il paziente ulteriori accertamenti:
- visita cardiologica con ECG e ecocardiogramma colordoppler
- analisi del sangue
- visita anestesiologica da remoto
- eventuali altri esami diagnostici
Eseguire le cure dentali in un solo intervento ha i seguenti vantaggi:
- sono in genere minimamente invasive
- sono meno stressanti per il paziente fragile
- comportano una gestione più efficace da parte dei familiari
Dove far curare i denti ai pazienti fragili?
Le alternative sono due:
- gli ospedali pubblici: spesso, purtroppo, non offrono la possibilità di curare i denti in sedazione; gli ospedali che offrono la sedazione per le cure dentali hanno lunghe liste di attesa;
- le cliniche private: anche la maggior parte delle cliniche private non prevede comunque terapie odontoiatriche in sala operatoria.
Quale scelta?
Io sono un odontoiatra specialista con grande esperienza nei trattamenti odontoiatrici di pazienti fragili, con la necessità di riceverli in sedazione endovenosa profonda.
Se hai un paziente fragile che ha bisogno di cure dentali, non esitare a contattarmi. Compila il form sottostante.
da Prof. Livio Gallottini | Giu 30, 2023 | Approfondimenti
Autismo e dentista: chi, cosa, quando, dove, perché e come?
Autismo e dentista possono conciliarsi?
Per chi è affetto da disturbi dello spettro autistico una visita dal dentista include una serie di nuove sensazioni: immagini, suoni, odori. Sensazioni e stimoli che possono acuire i problemi dei pazienti autistici.
D’altra parte le visite odontoiatriche sono necessarie sia per la prevenzione sia per scoprire eventuali carie o altre problematiche del cavo orale.
Alcune ricerche dimostrano che i bambini con autismo hanno un rischio maggiore di malattie dentali:
- i pazienti con autismo possono avere difficoltà a spazzolare correttamente i denti e a usare il filo interdentale, saltando spesso questi compiti;
- possono avere comportamenti che a lungo andare creino danni a denti e gengive, per esempio stuzzicandole con dita o oggetti;
- alcuni bambini con autismo preferiscono mangiare cibi morbidi e dolci, che favoriscono la carie.
Occorre quindi adottare un approccio che favorisca le visite e i trattamenti odontoiatrici.
Disturbi dello spettro autistico e odontoiatria: le difficoltà da affrontare
Le persone con disturbi dello spettro autistico hanno difficoltà a stabilire relazioni sociali normali, usano il linguaggio in modo anomalo o non parlano affatto e presentano comportamenti limitati e ripetitivi.
Inoltre, manifestano difficoltà di comunicazione e relazione con gli altri, hanno schemi comportamentali, interessi e/o attività limitati e spesso seguono routine rigide.
Da questo quadro risultano chiare le difficoltà per il dentista di effettuare anche una normale visita specialistica, per non parlare delle vere e proprie cure dentali, quali otturazioni, devitalizzazioni, estrazioni di denti.
Il DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la principale fonte per la diagnosi di vari disturbi mentali o comportamentali negli Stati Uniti) ha modificato i criteri e i requisiti per la definizione della diagnosi di autismo (o disturbo dello spettro autistico) nel corso degli anni con edizioni sempre aggiornate (oggi, DSM 5).
Nel DSM 5 oltre che ai cambiamenti nella diagnosi si aggiungono i livelli di autismo (ora definito precisamente come disturbo dello spettro autistico).
Esistono tre livelli di autismo: Livello 1, Livello 2 e Livello 3 (Kandola & Gill, 2019), che aiutano a identificare la gravità dei sintomi nel dominio della comunicazione così come nel dominio dei comportamenti/interessi ristretti o ripetitivi.
- Livello 1 di autismo: si riferisce all’autismo lieve e richiede il minimo supporto.
- Livello 2 di autismo: è il livello medio e in genere richiede un supporto sostanziale in alcune aree.
- Livello 3 di autismo: è il livello più severo, che richiede un supporto molto sostanziale per aiutare l’individuo a svolgere le attività della vita quotidiana, importanti per le abilità sociali o comportamentali.
Autismo e dentista: la sedazione endovenosa
Nella mia esperienza professionale di oltre 30 anni di attività nei casi più gravi di autismo la procedura risolutiva per curare i denti è la sedazione endovenosa profonda in ventilazione spontanea (senza intubazione), una tecnica minimamente invasiva, ma al contempo molto efficace, che non si può eseguire nello studio dentistico, ma in una sala operatoria di una struttura sanitaria complessa (ambulatorio chirurgico o clinica privata).
Perché curare i denti ai pazienti autistici in sedazione endovenosa profonda?
Il paziente autistico grave tipicamente non si fa visitare e non esegue esami radiografici, quindi non è possibile, per il dentista, capire quali patologie abbia e quali trattamenti odontoiatrici debba eseguire.
Come agire in questi casi?
L’unica soluzione possibile è operarlo in una sala operatoria, quando il paziente autistico sarà addormentato. Solamente in quel momento farò la diagnosi e deciderò il piano di trattamento (pulizia dei denti, otturazioni, devitalizzazioni, estrazioni, ecc.).
Riabilitazione dentale globale per pazienti con autismo
Definisco questo tipo di trattamento immediato “riabilitazione dentale globale”, che a priori racchiude in modo forfettario tutte le terapie odontoiatriche multiple che potrei eseguire durante il singolo intervento in sala operatoria.
Spesso il paziente autistico grave pone anche dei problemi per la preospedalizzazione (esami pre-operatori), come ad esempio l’ECG e le analisi del sangue. In questo caso il mio protocollo prevede una fase di pre-anestesia durante la quale vengono eseguiti questi esami sul paziente già sedato.
Questo trattamento ha diversi vantaggi per i pazienti con autismo:
- il dentista può eseguire i trattamenti odontoiatrici in completa libertà e tranquillità;
- il paziente autistico può ricevere le dovute cure dentali in totale comfort;
- le suddette cure si risolvono in un’unica seduta, così che il paziente non dovrà sopportare ulteriori visite dal dentista.
Autismo e dentista: oggi esiste la soluzione
Autismo e dentista possono conciliarsi? La risposta è sì, oggi è possibile.
Il paziente autistico ha diritto alla stessa qualità delle cure di un paziente normale: l’unica differenza è che tutte le terapie di cui ha bisogno devono essere eseguite in “modalità non di routine”, cioè non sulla poltrona del dentista all’interno del suo studio!
Con il mio metodo posso eseguire sia terapie demolitive sia terapie ricostruttive. Qualsiasi tipo di trattamento odontoiatrico eseguito sui normali pazienti oggi è possibile anche sui pazienti con autismo.
È stato necessario cambiare approccio: dal momento che i pazienti autistici non possono tollerare una visita né tantomeno che qualcuno trapani i loro denti, bisognava studiare un metodo differente, che garantisse loro le cure dentali.
La sedazione endovenosa profonda in respirazione spontanea rappresenta al meglio questo metodo e finalmente il dentista può eseguire qualsiasi trattamento odontoiatrico ai pazienti con autismo.
Se hai un familiare autistico grave con problemi ai denti e non trovi alcuna soluzione nelle strutture ospedaliere pubbliche, dove ci sono lunghe liste di attesa, non esitare a contattarmi: adesso sai che ho la soluzione rapida ed efficace alla tua particolare esigenza!
da Prof. Livio Gallottini | Giu 21, 2023 | Approfondimenti
Se i bambini disabili rifiutano di lavarsi i denti, possiamo facilmente comprendere che possono esserci conseguenze a lungo termine per la loro salute dentale. Quindi? Come fare?
Inquadriamo bene il problema partendo proprio da quegli effetti a lungo termine negativi per la loro salaute.
Carie dentale
La mancata igiene orale può portare alla formazione di placca batterica sui denti. Se la placca non viene rimossa regolarmente, può trasformarsi in tartaro e causare carie dentali. Le carie possono danneggiare irreversibilmente lo smalto dei denti e richiedere interventi odontoiatrici, come otturazioni o estrazioni.
Malattie gengivali
La placca batterica può anche irritare e infiammare le gengive, portando a malattie gengivali come la gengivite. Se non trattata, la gengivite può progredire fino a diventare una forma più grave di malattia gengivale chiamata parodontite, che può causare danni permanenti ai tessuti di supporto dei denti.
Problemi di masticazione e nutrizione
I denti danneggiati o mancanti possono compromettere la capacità di masticazione del bambino e influire sulla sua alimentazione. La mancanza di una corretta masticazione può rendere difficile per il bambino mangiare cibi sani e vari, limitando così l’apporto di nutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo.
Problemi di linguaggio e comunicazione
La salute dei denti e delle gengive può influenzare la pronuncia corretta dei suoni durante la comunicazione verbale. Se i denti anteriori sono danneggiati o mancanti, il bambino potrebbe avere difficoltà a produrre alcuni suoni, influenzando il suo sviluppo del linguaggio.
Impatto sulla salute generale
La salute orale è strettamente legata alla salute generale. L’infiammazione gengivale cronica associata a malattie gengivali può aumentare il rischio di problemi di salute sistemici, come malattie cardiache, diabete e complicazioni respiratorie.
È importante affrontare il rifiuto del bambino di lavarsi i denti il prima possibile. Coinvolgere un odontoiatra pediatrico o un dentista specializzato nel trattamento dei bambini con disabilità potrebbe essere utile per trovare strategie e approcci adatti alle esigenze specifiche del bambino. Questi professionisti possono offrire consigli e suggerimenti per rendere l’igiene orale più confortevole e accettabile per il bambino, adattandola alle sue capacità motorie o sensoriali.
Il nodo centrale è la Prima Visita Odontoiatrica a Studio. Per un primo colloquio puoi contattare il sito dello Studio Dentistico a Roma…
Ho provato a fagli usare il dentifricio ma lo ha rifiutato e non seguito le procedure…
Capiamo bene infatti che possa essere frustrante quando un bambino rifiuta di seguire le procedure di igiene orale, nonostante i tentativi dei genitori. Vediamo quindi alcune possibili strategie che si potrebbero mettere in capo per affrontare questa situazione:
- Parlare con un professionista odontoiatra specializzato nel trattamento dei bambini con disabilità: Un odontoiatra esperto può essere in grado di fornire consigli specifici in base alle esigenze del bambino. Potrebbero suggerire tecniche o prodotti alternativi che potrebbero essere più adatti alla situazione del bambino.
- Coinvolgere il bambino nel processo decisionale: Cercare di coinvolgere il bambino nel processo di scelta dei prodotti per l’igiene orale. Farli esaminare, toccare e annusare per renderli più familiari. Se il bambino ha preferenze specifiche, come il sapore o la consistenza del dentifricio, cercare di trovare alternative che soddisfino le sue preferenze.
- Utilizzare strumenti di supporto visuale: Provare a considerare l’utilizzo di immagini o schede visive che mostrano passo dopo passo l’igiene orale. Questo potrebbe aiutare il bambino a comprendere meglio la procedura e ad aderire ad essa.
- Rendere l’igiene orale un’attività divertente: Cercare di rendere il processo di lavaggio dei denti più divertente e coinvolgente per il bambino. Ad esempio, tentando giocare a una canzone preferita durante il lavaggio dei denti o utilizzare spazzolini da denti colorati o con personaggi dei cartoni animati.
- Cercare di mantenere una routine costante: L’igiene orale dovrebbe diventare una parte integrante della routine quotidiana del bambino. Mantenere una routine costante può aiutare il bambino a familiarizzare con il processo e renderlo più accettato.
- Considerare l’aiuto di un terapista occupazionale o uno specialista: In alcuni casi, potrebbe essere utile coinvolgere un terapista occupazionale o uno specialista che possa lavorare con il bambino per sviluppare le competenze motorie e sensoriali necessarie per l’igiene orale.
Ricorda che ogni bambino è unico e potrebbe richiedere un approccio personalizzato. Sebbene queste strategie possano aiutare, potrebbe essere necessario un supporto professionale per affrontare efficacemente la situazione.
Chiedere aiuto di un odontoiatra esperto nelle cure ai bambini non collaboranti
Assolutamente, l’aiuto di un odontoiatra esperto nelle cure ai bambini non collaboranti può essere estremamente utile per la cura dentale di un bambino disabile che rifiuta o ha difficoltà a seguire le procedure standard.
Gli odontoiatri specializzati nel trattamento dei bambini non collaboranti o con disabilità hanno esperienza nell’affrontare situazioni complesse e nella gestione delle esigenze specifiche di tali pazienti. Questi professionisti hanno conoscenze e competenze specifiche per affrontare le sfide che possono presentarsi durante l’esame e il trattamento dentale di bambini con disabilità.
Un odontoiatra esperto in questo campo potrebbe utilizzare diversi approcci e strategie per garantire che il bambino riceva le cure dentali necessarie in modo sicuro e confortevole. Potrebbero adottare tecniche di gestione del comportamento, come la modellazione e il rinforzo positivo, per incoraggiare la collaborazione del bambino. Inoltre, possono utilizzare sedazione leggera o anestesia generale, se necessario, per garantire che il bambino sia confortevole durante il trattamento.
L’odontoiatra specializzato può lavorare a stretto contatto con te come genitore o caregiver per capire meglio le esigenze specifiche del bambino e sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Possono anche fornire consigli e suggerimenti per l’igiene orale domiciliare adattata alle capacità e alle esigenze del bambino.
Se stai affrontando grandi difficoltà nel fornire cure dentali a un bambino disabile che rifiuta o ha difficoltà a collaborare, consiglio vivamente di cercare un odontoiatra esperto che abbia esperienza nella gestione di tali situazioni. Questo può aiutare a garantire che il bambino riceva le cure dentali necessarie per mantenere una buona salute orale a lungo termine.