Centro DAMA e Progetto TOBIA per Disabili

Centro DAMA e Progetto TOBIA per Disabili

Il Centro DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) e il Progetto TOBIA (Team Operativo per i Bisogni Individuali Assistenziali) sono iniziative innovative concepite e predisposte per migliorare l’assistenza sanitaria delle persone con disabilità, rispondendo alle loro esigenze specifiche e riducendo le barriere fisiche, sensoriali e organizzative che spesso debbono affrontare.

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Centro DAMA

Il Centro DAMA nasce presso l’Ospedale San Paolo di Milano ed è un modello di riferimento per l’assistenza medica dedicata alle persone con disabilità gravi.

Obiettivi principali:

  • Accesso facilitato alle cure: Offrire un percorso prioritario e personalizzato per le persone con disabilità e i loro familiari.
  • Assistenza multidisciplinare: Garantire cure integrate grazie a un team di specialisti che collaborano per gestire tutte le necessità del paziente.
  • Ambiente accogliente: Creare spazi e modalità operative che tengano conto delle difficoltà motorie, cognitive e sensoriali dei pazienti.
  • Riduzione dello stress: Semplificare le procedure burocratiche e organizzative, migliorando l’esperienza di cura per pazienti e familiari.

Servizi offerti:

  • Accesso rapido alle visite specialistiche e a quelle diagnostiche.
  • Piani di cura personalizzati.
  • Collaborazione tra le diverse figure sanitarie (medici, infermieri, assistenti sociali).
  • Supporto psicologico per i pazienti e i caregiver.

Innovazione del modello DAMA:

Il Centro si è affermato come esempio di eccellenza e ha ispirato la creazione di servizi simili in altre strutture sanitarie italiane. Il focus è sulla centralità della persona con disabilità e sulla necessità di trattarla non solo come paziente, ma in primis come individuo con bisogni complessi.

Progetto TOBIA

Il Progetto TOBIA è un’iniziativa nata per promuovere l’assistenza domiciliare e ospedaliera delle persone con disabilità complesse, integrando cure sanitarie e supporto sociale.

Caratteristiche principali:

  1. Assistenza territoriale e ospedaliera:

TOBIA punta a creare un collegamento tra il domicilio del paziente e le strutture sanitarie, evitando spostamenti inutili o traumatici.

  1. Supporto multidimensionale:

Integra assistenza sanitaria, sociale e psicologica.

Offre consulenza a famiglie e caregiver su come gestire al meglio la disabilità.

  1. Percorsi personalizzati:

Ogni paziente viene seguito da un’équipe dedicata che elabora piani di assistenza su misura.

 

Finalità del progetto:

  • Migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità complesse.
  • Alleggerire il carico delle famiglie attraverso un supporto concreto.
  • Ridurre il ricorso non necessario al pronto soccorso e alle ospedalizzazioni.

Collaborazione con il territorio:

Il progetto si basa su una forte sinergia tra ospedali, medici di base, enti locali e associazioni di volontariato, creando una rete di assistenza che mette al centro il paziente.

Importanza per le persone con disabilità

Entrambi i progetti rispondono alla necessità di offrire un’assistenza sanitaria inclusiva, accessibile e dignitosa alle persone con disabilità. Tra i benefici principali:

  • Riduzione delle difficoltà logistiche e delle barriere strutturali.
  • Miglioramento della comunicazione tra pazienti, caregiver e operatori sanitari.
  • Creazione di un sistema che considera non solo l’aspetto medico, ma anche le esigenze emotive e sociali.

Il Centro DAMA e il Progetto TOBIA rappresentano esempi virtuosi di come il sistema sanitario possa evolversi per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. Estendere e replicare queste iniziative in altre realtà è fondamentale per garantire a tutti i cittadini un diritto alla salute pienamente accessibile.

Se ti occupi di un disabile che necessita di cure dentali in urgenza devi sapere che l’Équipe Gallottini & Partners è costituita da Odontoiatri e Anestesisti esperti in grado di opera in anestesia totale ed in strutture sanitarie “protette” come ambulatori chirurgici.

Queste strutture sono accreditate dalla IASDA (Italian Academy of Surgical Dentistry and Anesthesiology).

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Sindrome di Down e Malattia di Alzheimer, Dentista e Anestesia Generale

Sindrome di Down e Malattia di Alzheimer, Dentista e Anestesia Generale

Le persone con Sindrome di Down (SD) che sviluppano la Malattia di Alzheimer e soffrono di disfagia (la difficoltà nel deglutire) richiedono un approccio particolarmente accorto e personalizzato in ambito odontoiatrico, soprattutto quando è necessario intervenire con l’ausilio dell’anestesia generale.

La combinazione di questi fattori implica, infatti, diverse difficoltà a livello clinico e il tutto richiede una valutazione molto accurata per garantire la totale sicurezza del paziente. Viene ad attuarsi una sinergia stretta tra il dentista, l’anestesista, il medico curante e i caregiver per assicurare la sicurezza e il benessere del paziente, sia durante che dopo le procedure. Nel momento della visita preliminare, il dentista si adopera per spiegare al paziente e ai suoi familiari lo svolgimento dell’intero processo, in modo che siano a conoscenza delle fasi dell’intervento e dei tempi di recupero.

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Ecco alcuni aspetti chiave per l’intervento del dentista:

Valutazione pre-operatoria approfondita

Prima di procedere con l’anestesia generale, è essenziale consultare un team multidisciplinare che può includere il medico curante, un neurologo, un otorinolaringoiatra, un cardiologo e un anestesista con esperienza in pazienti con disabilità cognitive. La sindrome di Down è associata a un rischio aumentato di problemi cardiaci, respiratori e ipotonia muscolare, tutti fattori che vanno attentamente valutati.

Gestione della disfagia

La disfagia comporta un rischio maggiore di aspirazione durante e dopo l’anestesia. L’anestesista deve adottare misure particolari e appropriate per proteggere le vie respiratorie, come l’intubazione endotracheale, e monitorare attentamente il paziente per prevenire il rischio di aspirazione sia durante la procedura che nel periodo post-operatorio.

Gestione dell’ansia e del disagio

A causa del declino cognitivo legato all’Alzheimer, il paziente potrebbe mostrare agitazione o resistenza. In alcuni casi, una lieve sedazione pre-operatoria può aiutare a ridurre l’ansia prima dell’anestesia generale, rendendo il processo meno stressante per il paziente.

Precauzioni durante l’anestesia generale

Poiché i pazienti con Sindrome di Down e disfagia possono avere una struttura anatomica delle vie aeree diversa (come macroglossia o ipotonia), è necessario che l’anestesista adotti precauzioni specifiche. La ventilazione e il monitoraggio devono essere effettuati attentamente per ridurre il rischio di complicanze.

Supporto dei caregiver: La presenza di caregiver di persone familiari è cruciale per aiutare il paziente a sentirsi più al sicuro, protetto e rilassato. Inoltre i caregiver possono fornire informazioni importanti al team medico sulle abitudini o le necessità specifiche del paziente e sulle modalità di comunicazione da lui preferite.

Assistenza post-operatoria e prevenzione dell’aspirazione

Dopo l’anestesia generale è fondamentale seguire dei protocolli appositi per evitare il rischio di aspirazione, come il mantenere il paziente in posizione semi-seduta e monitorare attentamente l’alimentazione e l’assunzione di liquidi. Se necessario, si può coinvolgere un logopedista specializzato per suggerire tecniche sicure di deglutizione nel periodo di recupero e un nutrizionista. Detto comunque più in generale, le persone con SD e Alzheimer possono avere un recupero più lento, perciò un monitoraggio attento nel post-operatorio è essenziale per evitare complicazioni.

Visite regolari e approccio preventivo

Per limitare la necessità di anestesia generale, che comporta rischi aggiuntivi per questi pazienti, si consiglia di adottare un approccio preventivo tramite visite dentistiche regolari, per mantenere una buona salute orale e andare a ridurre così il rischio di interventi odontoiatrici complessi.

Anestesia Generale: quando è necessaria

L’anestesia generale può essere un importantissimo ausilio quando si trattano pazienti che hanno Sindrome di Down e Alzheimer, per consentire al dentista di svolgere tutte le procedure odontoiatriche in sicurezza. Possiamo riassumere nelle seguenti considerazioni quando essa si rivela essere al meglio appropriata:

  • Nel Caso di Procedure Complesse: Interventi prolungati, come estrazioni multiple o cure parodontali profonde, richiedono spesso l’uso di anestesia generale per evitare il disagio prolungato.
  • Complicazioni Fisiche: Ricordiamo quanto peso assuma la condizione di ipotonia muscolare, per cui detto in generale, le caratteristiche craniofacciali specifiche di ogni paziente richiedono degli approcci tecnici particolarmente adattati uniti a movimenti molto delicati e calibrati.
  • Incapacità di Collaborare: Pazienti con demenza avanzata o che presentano reazioni avverse al contatto o al rumore degli strumenti possono usufruire dell’anestesia per evitare un forte stress.
  • Protezione delle Vie Aeree: Le persone con SD possono avere una conformazione con delle ridotte vie aeree e con una mobilità cervicale limitata, possono quindi godere di uno stretto controllo medico coadiuvato, se in anestesia generale.

L’Équipe Gallottini & Partners è costituita da Odontoiatri e Anestesisti esperti, in grado di operare in anestesia totale e in strutture sanitarie “protette”, come ambulatori chirurgici e case di cura accreditate dalla IASDA (Italian Academy of Surgical Dentistry and Anesthesiology).

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Dentista per Pazienti con Sindrome di Rett

Dentista per Pazienti con Sindrome di Rett

La Sindrome di Rett è un disturbo neurologico raro che colpisce prevalentemente le bambine e si manifesta determinando gravi difficoltà motorie, linguistiche e cognitive. Questi pazienti necessitano di cure odontoiatriche particolari a causa di un contesto vario nei problemi orali, quali una più intensa predisposizione alla carie, fenomeni di bruxismo (il digrignamento dei denti), difficoltà nella masticazione talvolta molto acute e la presenza di una salivazione abbondante e spesso persistente.

I dentisti che trattano pazienti con sindrome di Rett dovrebbero idealmente avere una formazione in odontoiatria speciale o esperienza con pazienti con disabilità. Negli studi odontoiatrici dovrebbe realizzarsi un ambiente calmo, un approccio flessibile e il coinvolgimento gestito da specialisti in odontoiatria pediatrica o odontoiatria per disabili sono aspetti essenziali per il successo del trattamento.

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Qui troverai alcuni punti chiave che un dentista dovrebbe considerare nel trattamento dei pazienti con Sindrome di Rett:

  • Comunicazione e pazienza: è essenziale che il dentista e il suo staff siano pazienti e comunichino in modo calmo e semplice per una spiegazione piana dal tono familiare e risultare al meglio persuasivi. Il supporto dei familiari e dei caregiver è fondamentale per facilitare la comunicazione e l’interazione con il paziente.
  • Controllo del dolore e dell’ansia: i pazienti con sindrome di Rett potrebbero mostrare ansia o disagio durante le visite. Tecniche di sedazione cosciente o sedazione farmacologica possono aiutare a gestire l’ansia e a ridurre lo stress.
  • Posizionamento e supporto fisico: poiché questi pazienti possono avere difficoltà a mantenere la posizione, il dentista potrebbe usare strumenti di supporto fisico per garantire la loro sicurezza e stabilità durante le procedure. I movimenti involontari possono rendere difficili le procedure dentali, pertanto supporti delicati, naturalmente non restrittivi possono contribuire a mantenere il paziente sicuro e comodo, riducendo al minimo il rischio di lesioni accidentali.
  • Bruxismo: il digrignamento dei denti è comune nei pazienti con sindrome di Rett e può essere causa di insistiti danni ai denti. Il dentista potrebbe consigliare l’ausilio di un bite o suggerire altre soluzioni per proteggere i denti o il loro smalto.
  • Salivazione abbondante e igiene orale: una produzione eccessiva di saliva può essere gestita con una corretta igiene orale e, in alcuni casi, con l’aiuto di specifici trattamenti da individuare con il paziente stesso.
  • Prevenzione della carie: I caregiver possono supportare la salute orale del paziente tra una visita e l’altra, ad esempio aiutando con l’igiene orale quotidiana, fornendo istruzioni dettagliate e monitorando i segni di fastidio orale, come l’aumento del bruxismo o la difficoltà nel masticare.

È bene ricordare che i pazienti con Sindrome di Rett dovrebbero beneficiare di visite regolari per monitorare i denti e le gengive, permettendo un intervento tempestivo per monitorare eventuali problemi insorti a causa del bruxismo o della carie.

Il coinvolgimento di figure professionali per un approccio multidisciplinare, quali neurologi, terapisti e altri specialisti può facilitare una pianificazione completa e il miglioramento delle condizioni orali a lungo termine.

L’Équipe Gallottini & Partners è costituita da Odontoiatri e Anestesisti esperti, in grado di operare in anestesia totale e in strutture sanitarie “protette”, come ambulatori chirurgici e case di cura accreditate dalla IASDA (Italian Academy of Surgical Dentistry and Anesthesiology).

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Paziente ipovedente con deficit cognitivo e dentista

Paziente ipovedente con deficit cognitivo e dentista

Gestire un paziente ipovedente con deficit cognitivo nello studio dentistico richiede un approccio molto delicato e personalizzato per garantire il suo comfort e la sua sicurezza.

Per erogare le cure dentali a questo genere di pazienti nel corso del tempo l’Équipe Gallottini & Partner ha dovuto mettere in atto procedure specifiche che permettessero da un lato di rendere le cure meno traumatiche possibili per il paziente dall’altra eseguire le cure in piena sicurezza e con il massimo del risultato.

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Ecco a quali accorgimenti si è prestata particolare attenzione:

Preparazione dell’Ambiente

  • Ridurre i rumori di fondo: L’ambiente silenzioso può aiutare a ridurre l’ansia.
  • Luce regolata: Evitare luci intense che potrebbero infastidire l’ipovedente e utilizzare un’illuminazione indiretta.
  • Ambiente sicuro: Assicurarsi che lo spazio sia privo di ostacoli e facile da navigare.

Comunicazione Chiara e Semplice

  • Parlare lentamente e chiaramente: Usa frasi semplici e dirette.
  • Descrivere ogni fase del trattamento: Spiegare passo per passo cosa sta succedendo aiuta il paziente a sentirsi meno ansioso.
  • Utilizzare il tatto e le pause: Toccare gentilmente la spalla del paziente prima di iniziare per segnalare il contatto, e fare pause per dargli tempo di adattarsi.

Coinvolgimento dei Familiari o del Caregiver

  • Includere il caregiver: Questa figura può aiutare a spiegare meglio le procedure e tranquillizzare il paziente.
  • Supporto durante la seduta: Il caregiver può essere presente per dare un supporto emotivo.

Utilizzo di Attrezzature ed Equipaggiamenti Adattati

  • Strumenti meno invasivi: Preferire strumenti manuali o meno rumorosi, che potrebbero causare meno ansia.
  • Posizioni comode: Assicurarsi che il paziente sia comodo sulla poltrona e utilizzare cuscini o supporti se necessario.

Durata dell’Intervento

  • Sedute brevi: Valutare la tolleranza del paziente e, se possibile, fare più sedute brevi invece di una lunga.

Tecniche di Rilassamento

  • Tecniche di respirazione: Può essere utile insegnare al paziente qualche tecnica di respirazione semplice per rilassarsi.
  • Musica rilassante: Se possibile, usa musica calma per creare un ambiente rilassato.

Con un approccio paziente, empatico e adattato ai bisogni specifici della persona, il trattamento dentale per un paziente ipovedente con deficit cognitivo può essere molto più gestibile e meno stressante per tutti.

Cure dentali in Anestesia Generale

L’anestesia generale in pazienti ipovedenti con deficit cognitivo richiede una valutazione attenta, poiché possono presentare rischi aggiuntivi e sfide specifiche. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare:

Valutazione Preoperatoria

  • Consultazione con un anestesista esperto: Una valutazione preoperatoria approfondita è essenziale per identificare eventuali condizioni mediche che potrebbero aumentare i rischi legati all’anestesia.
  • Coinvolgimento del caregiver: Il caregiver o i familiari possono fornire informazioni utili sullo stato cognitivo e le condizioni di salute del paziente.
  • Valutazione dello stato cognitivo: È utile comprendere il livello di collaborazione e la capacità del paziente di seguire istruzioni, perché questo può influire sulla gestione post-anestetica.

Pianificazione dell’Anestesia

  • Anestesia totale solo se necessaria: Se possibile, considerare tecniche anestetiche alternative come la sedazione cosciente o l’anestesia locale per ridurre i rischi.
  • Monitoraggio continuo: Durante l’anestesia, il monitoraggio delle funzioni vitali deve essere rigoroso per rispondere rapidamente a eventuali complicazioni.
  • Farmaci e dosaggio personalizzato: Un dosaggio attentamente calcolato è fondamentale per ridurre il rischio di effetti collaterali.

Gestione Postoperatoria

  • Recupero supervisionato: Il paziente dovrebbe essere monitorato attentamente durante il risveglio per garantire che recuperi in modo sicuro, poiché può essere disorientato e confuso.
  • Supporto del caregiver nel post-operatorio: È importante avere un familiare o un caregiver che possa aiutare il paziente a gestire l’ansia e l’orientamento nel periodo di recupero.
  • Gestione del dolore: Il dolore postoperatorio deve essere gestito in modo adeguato, evitando farmaci che potrebbero causare effetti collaterali cognitivi o che possano confondere ulteriormente il paziente.

Sinergia e Approccio Multidisciplinare

Un team che includa anestesisti, dentisti, caregiver e, se necessario, specialisti in medicina interna o neurologi, è fondamentale per garantire una gestione completa e sicura del paziente.

L’Équipe Gallottini & Partners è costituita da Odontoiatri e Anestesisti esperti, in grado di operare in anestesia totale e in strutture sanitarie “protette”, come ambulatori chirurgici e case di cura accreditate dalla IASDA (Italian Academy of Surgical Dentistry and Anesthesiology).

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Sclerosi Multipla: Cure Dentali a Roma Milano e Torino

Sclerosi Multipla: Cure Dentali a Roma Milano e Torino

Il trattamento odontoiatrico di pazienti con sclerosi multipla (SM) sotto anestesia generale richiede un’attenta pianificazione e una gestione personalizzata per evitare complicazioni. La collaborazione tra il team odontoiatrico con l’anestesista e il neurologo è essenziale per garantire un approccio sicuro ed efficace, minimizzando il rischio di esacerbazioni della SM e ottimizzando il comfort e il recupero del paziente.

Ricordiamo che la sclerosi multipla è una malattia autoimmune la quale colpisce il sistema nervoso centrale, causando una vasta gamma di sintomi neurologici. Quando un paziente con SM necessita di cure odontoiatriche, specialmente sotto anestesia generale, ci sono molteplici considerazioni importanti da tenere in conto.

Se hai bisogno di uno Specialista per le Cure dentali di un parente con Sclerosi Multipla contattaci a questo numero e parla con un assistente personale.

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1. Valutazione Pre-Operatoria

  • Anamnesi e valutazione neurologica: È fondamentale ottenere un’anamnesi completa che includa la durata della malattia, il tipo di sclerosi multipla (recidivante-remittente, progressiva primaria, ecc.), il livello di disabilità, i sintomi attuali e, non ultimi, i trattamenti in corso. Una valutazione pre-operatoria con il neurologo può essere necessaria per stabilire lo stato attuale della malattia e la capacità del paziente di tollerare l’anestesia generale.
  • Terapia farmacologica: I pazienti con SM spesso assumono farmaci immunomodulatori, immunosoppressori, o corticosteroidi. È essenziale considerare le interazioni di questi farmaci con i farmaci anestetici. Ad esempio, l’uso di corticosteroidi potrebbe richiedere un trattamento steroideo di copertura durante l’intervento per prevenire insufficienza surrenalica.

2. Considerazioni Anestesiologiche

  • Sicurezza dell’anestesia generale: I pazienti con SM possono avere una maggiore sensibilità agli effetti collaterali dell’anestesia, come depressione respiratoria o una maggiore vulnerabilità allo stress indotto all’organismo dall’anestesia stessa. L’anestesista deve essere quindi informato della malattia per disporre il piano anestesiologico, ad esempio evitando farmaci che potrebbero esacerbare la spasticità, o altri sintomi della SM.
  • Spasticità e controllo muscolare: La SM può causare spasticità muscolare, che potrebbe complicare la gestione delle vie aeree durante l’anestesia generale. È importante prevedere il ricorso a tecniche di intubazione e monitoraggio appropriate.

3. Gestione Intraoperatoria

  • Monitoraggio: Durante l’anestesia generale è cruciale un monitoraggio continuo dei parametri vitali, compresa la funzione respiratoria e cardiovascolare, i quali possono essere influenzati dalla Sclerosi Multipla. Anche il monitoraggio della temperatura corporea è importante, poiché i pazienti con SM possono essere sensibili alle variazioni di temperatura.
  • Farmaci anestetici: Alcuni farmaci anestetici possono influenzare negativamente i pazienti con SM, ad esempio aumentando la fatica o influenzando la funzione neurologica. L’anestesista potrebbe preferire tecniche di anestesia che minimizzino l’uso di farmaci che potrebbero causare questi effetti collaterali.

4. Post-Operatorio

  • Recupero e monitoraggio: Dopo l’anestesia generale, il paziente deve essere attentamente monitorato per segni di esacerbazione della SM o altre complicazioni. Il recupero può essere più lento nei pazienti con SM, e potrebbe essere necessario un periodo di osservazione prolungato.
  • Gestione del dolore: Il controllo del dolore è essenziale, ma deve essere bilanciato per evitare farmaci che potrebbero aggravare la fatica o la spasticità. La fisioterapia post-operatoria potrebbe essere consigliata per mantenere la mobilità e ridurre la rigidità muscolare.

5. Considerazioni Psicologiche

  • Stress e fatica: La sclerosi multipla può essere esacerbata dai vari tipi di cause alla base di eventuale stress fisico e mentale. Tecniche di gestione dello stress e un ambiente calmante durante il trattamento odontoiatrico possono aiutare a prevenire una ricaduta o un’acutizzazione dei sintomi.

6. Approccio Multidisciplinare

  • Consulto con il neurologo: Di nuovo, si ritiene spesso necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga il dentista, l’anestesista e anche il neurologo per pianificare in modo sicuro il trattamento odontoiatrico sotto anestesia generale. Il neurologo va a definire quelle raccomandazioni specifiche per la gestione della malattia durante il periodo pre-operatorio.

L’Équipe Gallottini & Partners è costituita da Odontoiatri e Anestesisti esperti in grado di operare in anestesia totale presso strutture sanitarie “protette”, come ambulatori chirurgici e case di cura accreditate dalla IASDA (Italian Academy of Surgical Dentistry and Anesthesiology).

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